Un evento pomeridiano per celebrare la gloriosa storia millenaria del territorio. E’ quello organizzato, in interclub, dal Rotary Cava de’ Tirreni e dal Rotary Costiera Amalfitana all’Abbazia della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni. Una riscoperta dell’eremo benedettino attraverso il monachesimo fra il X e XI secolo, una vera e propria “costellazione monastica” specie nel Ducato di Amalfi, di esempi di monaci benedettini. Come Gerardo Sasso di Scala che approdò in Terrasanta, fondando l’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme.
Proprio grazie alle influenze commerciali dei marinai amalfitani traggono origine, nel Medioevo, attraverso la nobile figura di Fra Gerardo Sasso, gli Ospitalieri, operanti a Gerusalemme e praticanti, in consonanza anche con i monaci dell’ Abbazia di Cava de’ Tirreni, la medicina religiosa e spirituale, nell’epoca di coeva fioritura della Scuola Medica Salernitana.
L’evento è iniziato con i saluti dell’ Abate Michele Petruzzelli e dei presidenti Salvatore Russo del Rotary Cava de’ Tirreni e Lucio D’Urso del Rotary Costiera Amalfitana alla presenza del sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli e del sindaco di Scala Luigi Mansi.
Dopo la visita alla millenarie e gloriosa Abbazia della SS Trinità il medico-scrittore Salvatore Ulisse Di Palma di Ravello ha ripercorso la storia del Beato Gerardo Sasso, ritenuto istitutore del primo ordine monastico-cavalleresco della storia cioè l’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta. Il tutto inquadrato nel più ampio argomento della storia marinara, economica e diplomatica della repubblica di Amalfi tra XI e XII secolo.
Infine Padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi e della Rivista “San Francesco”, ha tenuto una interessante disquisizione mettendo a confronto le figure di San Francesco d’Assisi e del Beato Gerardo Sasso di Scala.
Al termine della serata i rotariani cavesi hanno accompagnato gli amici del Club Costa d’Amalfi in una passeggiata nelle antiche vie del borgo medievale della città metelliana con l’eccezionale guida dell’avvocato Lucio Pisapia.