Tra i libri del XVI secolo presenti nella Biblioteca Comunale di Cava de’ Tirreni vi è l’edizione del 1581 dei “Quattro libri dell’architettura” di Andrea Palladio, stampata a Venezia da Bartolomeo Carampello.
I quattro libri dell’architettura sono un trattato in quattro tomi pubblicato nel 1570 dall’architetto Andrea Palladio (1508-1580), che ispirò lo stile detto «palladianesimo». Secondo Howard Burns essi rappresentano «la più preziosa pubblicazione illustrata di architettura che si sia avuta fino a quel momento».
Palladio iniziò a scrivere il trattato a soli 22 anni e lo arricchì poi con le proprie opere. La prima edizione de “I quattro libri dell’architettura” vide la luce a Venezia nel 1570. Seguono varie edizioni e rifacimenti posteriori, oltre a traduzioni in francese, olandese e inglese. All’interno di questo testo sono presenti illustrazioni atte a dimostrare le idee del Palladio circa la purezza e la semplicità dell’architettura classica, disegnate di suo pugno.
Il libro riscosse notevole successo e ispirò l’opera di un gran numero di architetti fino a tutto il XIX secolo. L’architettura palladiana guadagnò popolarità in tutta Europa e, per la fine del XVIII secolo, fu conosciuta anche in America Settentrionale, divenendo la più influente pubblicazione d’architettura mai prodotta e determinando gran parte dell’immagine architettonica della civiltà occidentale. Il trattato è arricchito da pregevoli illustrazioni, incisioni silografiche, disegnate dal Palladio stesso con straordinaria finezza. I Quattro Libri si presentano come un trattato agile e accessibile a un pubblico vasto, anche in virtù del ricco apparato illustrativo. L’opera fu considerata fondamentale alla formazione degli architetti del Rinascimento.
La copia della nostra biblioteca apparteneva inizialmente al tavolario cavese Giovan Bernardino Buongiorno (autore del disegno della facciata della Chiesa del Santissimo Nome di Dio dell’Ospedale di Cava) e successivamente a Vincenzo Meccia (pittore cavese attivo nella prima metà dell’Ottocento, autore, tra l’altro, del restauro dei dipinti della Chiesa di S. Francesco di Cava).
Valutato l’alto valore storico –culturale dell’opera del Palladio, il Rotary Club di Cava de’ Tirreni presieduto nell’anno rotariano 2018-2019 da Vincenzo Troia, ha inteso intervenire finanziando il restauro dell’opera al fine di contribuire alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico della città con l’intento di custodire e diffondere la stessa memoria storica e identità della nostra comunità
INFORMAZIONI SULLO STATO DELLA CONSERVAZIONE prima del restauro
Legatura e corpo carte compromessi da attacco microbiologico ed entomologico. Il primo, Causato da un forte impregnamento d’acqua, ha procurato la totale perdita del taglio di testa del corpo carte e della legatura. L’attacco biologico non risulta ad oggi attivo; Il corpo carte risulta essere coeso in alcuni punti, infeltrito, ossidato e molto debole con la tendenza a sbriciolarsi. Lacerazioni e lacune sul perimetro di tutte le carte; Piatti indeboliti e sfaldati.